COSTI POLITICA: FVG; TRIBUNALE TRIESTE AMMETTE REFERENDUM QUESITO RELATIVO AD ABOLIZIONE INDENNITA' ASSESSORI (ANSA) - TRIESTE, 10 APR - Il Tribunale di Trieste ha dichiarato ammissibile il referendum sull'abolizione dell'indennita' di fine carica degli assessori regionali del Friuli Venezia Giulia.
La sentenza, depositata oggi, ha dichiarato infondata la delibera del Consiglio regionale del 28 luglio 2010, che bocciava la proposta di consultazione popolare. La Regione e' cosi' stata condannata a procedere all'indizione del referendum.
Sono state invece dichiarate 'non proseguibili' altre proposte bocciate dal Consiglio: quella sui vitalizi dei consiglieri e degli assessori regionali, perche' la disciplina e' stata nel frattempo cambiata, ed e' stato rigettato infine il ricorso su un quarto quesito, relativo all'indennita' di fine mandato dei consiglieri regionali. Il Consiglio regionale aveva bocciato tutti i quattro quesiti, presentati da un comitato sostenuto fra gli altri dall'Italia dei Valori, con altrettante delibere il 28 luglio 2010.
Tra le ragioni dei rigetti, il fatto che i referendum toccassero materie rese obbligatorie da norme statutarie e costituzionali. E' il caso del quesito sull'indennita' di fine mandato dei consiglieri, su cui il tribunale (giudice unico Sergio Carnimeo) ha deciso la conferma dell'inammissibilita'.
Nel frattempo, era stata emanata la legge finanziaria regionale 2012, che ha fatto perdere interesse ai quesiti relativi ai vitalizi di consiglieri e assessori, la cui disciplina e' stata modificata nella successiva finanziaria regionale 2013.
Non convince invece il giudice il fatto che l'indennita' di fine mandato degli assessori sia stata ritenuta una misura a 'tutela dell'autonomia e indipendenza' dei membri di Giunta. A loro favore, infatti, vi sono altre forme di indennita' (di carica, aggiuntiva mensile, rimborso forfettario spese di vitto). L'indennita' di fine carica non e' inoltre frutto di accantonamenti, ma una somma in piu' calcolata sull'ultima indennita' aggiuntiva mensile, moltiplicata per gli anni di carica. La sua abrogazione non comporta dunque una violazione della tutela statutaria, che si riferisce soltanto all'indennita' di carica. (ANSA).
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