E’ vero, Trieste per molti versi è la città del “No se pol”. No a questo, no a quello, no a tutto ciò che viene proposto. E' proprio da qua che dobbiamo analizzare profondamente la questione.
Ciò che viene proposto è oro colato oppure sono progetti veramente scarsi e non adatti alle potenzialità di questa città?
Trieste è il suo porto, spesso si sente ripetere questa cantilena che probabilmente viene da lontano per ricordare una realtà che sembra inesistente ma che, con attualità, rappresenta ancora una incontestabile ricchezza per ancora una grande opportunità di rilancio e sviluppo.
Oggi il porto langue? Trieste langue con lui!
Cosa si è fatto in sessant’anni per il porto di Trieste?
Lo si è depotenziato lasciandolo decadere, spendendo poco e male per aggiornare gli impianti, per creare nuovi collegamenti stradali e ferroviari atti a mantenerlo competitivo sul mercato, per eseguire le dovute e necessarie manutenzioni degli impianti e dei magazzini e mancando, nei tempi utili, di adeguare le politiche portuali triestine a quelle operate nei maggiori porti europei.
Trieste non si meritava questo.
Dopo una guerra che ha fatto scomparire gran parte del suo territorio facendo pagare a questa città uno dei prezzi più alti sia in termini economici che in termini strutturali.
Non si è voluto investire su quanto, in questa città, era ancora rimasto, il suo porto.
Oggi, ciò che viene proposto, per un fantasioso rilancio economico, sono:
1) Il parco del mare - (Genova insegna a quali “direi certezze di fallimento” si và incontro). Non siamo una città turistica, anche se timidamente qualcosa succede.
Una città turistica deve poter contare su migliaia di turisti settimanali, su di un contorno di alberghi, ristoranti, bar, negozi 24/24, per poter poi pareggiare i conti con gli investimenti fatti per eventuali impianti tipo “parco del mare”. Dove sono tutte queste cose? Si è pure deciso ultimamente di chiudere, alla domenica, anche i grandi centri commerciali. Cosa viene a fare un turista a Trieste? (scusate la domanda brutale)
2) Il recupero del porto vecchio alla città - Per farne cosa? Parcheggi, passeggiate o belle palazzine/ville? Soluzioni queste che potranno dare qualche servizio in più agli automobilisti e/o cittadini o qualche grosso ritorno economico alla potente lobby dei costruttori, ma certamente non creeranno possibilità di sviluppo economico e di vera crescita per la nostra città.
3) Il rigassificatore – Impianto che darà lavoro , dicono, ad un centinaio di addetti, ma accompagnato da un grandissimo problema di sicurezza, con problemi di mobilità portuale e probabilmente con possibili notevoli esborsi economici per la collettività. Si perché, se questo impianto dovesse non lavorare per quanto previsto (e questa è una probabilità non minima), i costi di tale perdita ricadrebbero, per contratto, sulla collettività. Ed ancora un’ultima ma non ultima considerazione: i depositi di combustibile, gli impianti di produzione di energia e riscaldamento, nelle case e ville in cui abitiamo, vengono collocati negli angoli più remoti, inutili e maggiormente nascosti e non nel giardino che invece adibiremo per accogliere gli ospiti e per rilassarci attorniati dal verde e dal bello. In questo caso invece bidoni enormi, di combustibili vari e centrali di produzione di energia, dove li mettiamo? In bella vista sul mare, dove scaricheremo pure liquami, scorie e schifezze varie, alla faccia della città turistica!
Ecco spiegato i perché del “no se pol”. I triestini non sono una popolazione da terzo mondo con cui si possono fare baratti con le perline di vetro (parco del mare, recupero del porto vecchio, rigassificatore) in cambio dell’oro che possediamo, costituito da un territorio meraviglioso di grandissimo valore, potenzialmente adatto a tutte le attività portuali (i nostri fondali sono unici in adriatico), ma potenzialmente adatto a qualsiasi altra iniziativa che abbia però caratteristiche di alta qualità per l’ambiente ed il territorio ed una altrettanto alta redditività sia in termini economici sia in termini occupazionali, condizioni queste indispensabili per una crescita equilibrata e socialmente positiva.
Datevi da fare tutti per, finalmente, far diventare Trieste la città che merita di essere!
Mario Marin
Cell.3474204292
Mail: mmarin@spin.it
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