sabato 14 aprile 2007

La funzione etica e moralizzatrice che compete alle istituzioni.


Lo stato, tramite le sue istituzioni ed enti, può e deve svolgere una importante funzione etica e moralizzatrice. Ogni gestione economica di risorse pubbliche deve assolutamente distinguersi dalla gestione privata, in ogni sua scelta e procedura, che non deve mai perseguire le finalità del profitto ma esclusivamente finalità riconducibili all’interesse e benessere pubblico. A tale scopo dovrebbe essere posta sempre in grande evidenza la trasparenza delle procedure, il rispetto delle norme e delle competenze, la completa attuazione,in ogni attività svolta, delle regole che governano il lavoro dipendente anche se appartenente ad aziende ed operatori privati che svolgono un lavoro in appalto.
Ad esempio le istituzioni/aziende/enti pubblici, non dovrebbero mai appaltare lavori o interi programmi di lavoro ad aziende private che non siano in grado di dimostrare di utilizzare lavoratori iscritti regolarmente. Anzi, per dare maggior impatto alla stabilizzazione del lavoro precario, si potrebbe, nelle gare d’appalto, assegnare un punteggio maggiore alle aziende che utilizzano lavoratori con contratti a tempo indeterminato.
Ogni istituzione ed ente pubblico, che gestisce danaro pubblico, è idoneo a ricoprire questa importante funzione.
Il ruolo che la spesa pubblica potrebbe ricoprire nel moralizzare il mercato è enorme e con ciò recupererebbe pure il compito di stimolo alla formazione della “ buona economia ” rilanciando così, nel mercato, giustizia, sicurezza e moralità.
Bisogna smetterla con la beffa mediatica della economicità delle gestioni pubbliche con il rapporto costo e benefici, con la storiella della ottimizzazione delle risorse, con la gestione manageriale dei nostri soldi. Non è questo ciò che vogliamo, non è questo ciò che vuole ogni cittadino contribuente.
Noi dell’Italia dei Valori vogliamo una gestione GIUSTA che tenga in grande risalto ogni aspetto SOCIALE MORALE ED ETICO del lavoro attivato con i danari pubblici. Noi dell’Italia dei Valori vogliamo che i lavoratori abbiano certezza del loro lavoro e perciò i danari pubblici devono andare solo a chi può garantire questo. Noi dell’Italia dei Valori siamo disponibili a pagare un po’ di più ogni opera e servizio pubblico se sappiamo che ciò ha determinato a rendere stabile lo stipendio di fine mese ad un numero sempre maggiore di famiglie italiane.
Noi dell’Italia dei Valori crediamo che un bilancio economico negativo di un ente sia veramente negativo solamente se non ha saputo fornire il necessario servizio ai cittadini più deboli e se ciò accade il risanamento deve attuarsi non con un taglio della spesa ma al contrario un aumento del budget in dotazione.
Noi dell’Italia dei Valori vogliamo giudicare il bilanci economici delle istituzioni non attraverso un freddo resoconto di dati numerici, ma soprattutto attraverso la valutazione dei benefici sociali, prodotti ed indotti, ottenuti attraverso la spesa pubblica.
Noi dell’Italia dei Valori vogliamo uno stato che persegua la valorizzazione del tessuto artigianale e professionale, che stimoli l’iniziativa privata, che valorizzi l’insostituibilità del servizio pubblico proprio dove il privato non può e non deve competere ed abbandoni ogni tipo di clientelismi. Vogliamo uno stato che impieghi le sue risorse in modo virtuoso che faccia da motore al vero progresso.
Non ci servono supermanager che ci dimostrino di aver speso di meno (spesso tramite artifici contabili) ma ci servono persone che ci dimostrino con i fatti di aver operato per la crescita sociale ed economica del nostro paese esclusivamente nel rispetto dei valori fondamentali della nostra società che oramai sembrano dimenticati dalla politica.

Mario Marin

1 commento:

Anonimo ha detto...

Su Flickr, c’è un bellissimo gruppo per tutti gli amici dell'Italia dei Valori
[http://flickr.com/groups/italiadeivalori].

Un saluto

Riccardo