venerdì 14 giugno 2013

TASSE TASSE SOLO TASSE



La CGA di Mestre ha diffuso, in questi giorni, un esempio reale della denuncia dei redditi di una ditta artigiana che dimostra che l’ammontare della tassazione (stato/regione/comune) su questa impresa raggiunge il 71,48 % del fatturato lordo.
Bruno Vespa a porta a porta di ieri, mostrando una tabella esplicativa, esprimeva la sua meraviglia e contemporaneamente sottolineava che se pure questa ditta forse evadeva, ritenendo fosse impossibile che si possa sopportare una tale imposizione fiscale, la tassazione era comunque esagerata. Poi aggiungeva, una cantilena che si sente da troppo tempo, che sia impossibile comunque che un titolare dichiari meno del dipendente.
Ora io sento il dovere, perché il problema lo vivo, di spiegare bene che purtroppo la cosa può succedere (e succede sempre più). Una ditta artigiana, un commerciante, una micro impresa lavorano spesso con dei fidi (come abbiamo fatto noi italiani con i BOT) e quindi, i danari alla propria famiglia vengono anche quelli dalla banca e alla fine dell’anno però, e solo in quel momento con precisione, si capisce che il fatturato e conseguente ricavo è in perdita e il loro debito con la banca è salito. Quindi: dichiarazione vera che guadagna meno del proprio dipendente e altrettanto vero è che la sua situazione non si modifica, probabilmente fallirà.
Mi si dirà: ma come ha fatto a non accorgersi.  Ma si che se ne era accorto (il debito italiano insegna) ma cosa  può fare di diverso se non cercare di risollevarsi lavorando? Che altro puo fare se no a continuare lavorare e sperare che il vento cambi?
Nessuno ti offre il posto sicuro da dipendente alla RAI o in qualsiasi altra parte. Non è prevista la cassa integrazione per i titolari.  Il piccolo imprenditore artigiano è uno. A chi può interessare un solo voto? E poi, l’imprenditore artigiano in difficoltà deve lavorare molto, 10/12 e più ore al giorno per lavorare o per cercare lavoro, non c’è il tempo per frequentare sindacati, sedi politiche, associazioni.
Alla fine sei solo. Migliaia e migliaia di piccoli imprenditori soli che non fanno paura a nessuno e a nessuno interessano. Solo pecore da tosare con facilità. Qualcuno si ammazza. Anche in quel caso è morto “solo uno”, non è un problema gravissimo. Meglio interessarsi dell’orario dei maestri, dei professori, dei dipendenti statali,  perché se loro si arrabbiano allora si che si perdono molti voti!

Ma un giorno si capirà (forse) che se muoiono tutte le pecore non ci sarà più lana per nessuno.     

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